Cosa fare in caso di emergenza

Per prima cosa

Quando si rimane coinvolti in un incidente in casi di emergenza bisogna:

  • accertarsi di non essere in pericolo e che non lo sia la vittima
  • quando si è in salvo, chiamare un’ambulanza (se necessario)
  • effettuare un pronto soccorso

Cosa fare se la vittima dell'incidente è incosciente ma respira?

In caso di emergenza, se una persona è incosciente ma respira e non ha altro di grave, si può procedere con la posizione laterale di sicurezza:

  • posizionare la persona su un fianco
  • cercare di liberare le vie respiratorie inclinando la testa e alzando il mento
  • monitorare il respiro e le pulsazioni di continuo
  • se possibile, girare la persona dall’altro lato dopo 30 minuti

Cosa fare se la vittima dell'incidente è incosciente e non respira?

Se una persona non respira dopo un incidente, bisogna chiamare i soccorsi e segnalare l’emergenza. Dopo, se si è capaci, praticare una rianimazione cardiopolmonare. La rianimazione cardiopolmonare è una combinazione di massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca:

  1. posizionare le mani al centro della gabbia toracica della vittima e con le estremità delle mano premere con una profondità di 4-5 cm con una velocità costante
  2. dopo 30 compressioni, effettuare una respirazione bocca a bocca
  3. pizzicando il naso per tapparlo, avvicinando la propria bocca a quella della vittima e soffiarci dentro. Verificare che il suo busto si alzi. Dare due respirazioni bocca a bocca di un secondo l’una
  4. continuare con il ciclo di 30 compressioni al torace e due respirazioni bocca a bocca finché non c’è segnale di ripresa o fin quando non arrivano i soccorsi

Quali sono le principali situazioni di emergenza?

Cosa fare in caso di bruciature e ustioni?

Occorre:

  • rimuovere tutti i vestiti o i gioielli a meno che non siano attaccati alla pelle
  • raffreddare la pelle con acqua corrente fredda, ma non ghiacciata, per un minimo di 10 minuti
  • coprire la bruciatura con qualcosa di sterile che non sia un tessuto soffice, come della plastica, e non spalmare creme sulla bruciatura
  • se appropriato alzare gli arti per ridurre il gonfiore o alleviare il dolore
  • chiamare i soccorsi e segnalare la situazione di emergenza

Per le bruciature chimiche, capire quale sostanza ha causato l’incidente, dopo rimuovere qualsiasi tessuto, levar via il prodotto dalla pelle se è una polvere e sciacquare la bruciatura con acqua corrente fredda per minimo 20 minuti.

Cosa fare in caso di avvelenamento?

Se è un’ostruzione gestibile, si incoraggia la persona a tossire per rimuovere l’ostruzione dalla bocca. Se l’ostruzione è più seria ed è una situazione di emergenza colpire la schiena tra le scapole con le estremità delle mani. Se c’è ancora l’ostruzione, posizionarsi dietro la persona e avvolgergli le braccia intorno agli addominali, con un pugno sotto la gabbia toracica. Collegare le mani e premere con forza avanti ed indietro. Controllare la bocca e rimuovere l’ostruzione. Questa procedura può essere usata in caso di emergenza anche per i bambini. Per i neonati, posizionare il viso in giù lungo l’avambraccio. Colpire le scapole con l’estremità della mano. Se le vie respiratorie sono ancora bloccate, girare il bambino e premere sulla sua gabbia toracica. Usare due polpastrelli per premere su e giù sulle ossa del torace, un dito lungo la parte sotto i capezzoli.

Cosa fare in caso di avvelenamento?

Le sostanze velenose possono essere ingoiate, assorbite attraverso la pelle, inalate o iniettate. Possono includere comuni sostanze domestiche come la candeggina, droghe prescritte o piante selvatiche e funghi. Una volta nel corpo possono entrare nel flusso sanguigno e arrivare agli organi e ai tessuti. Gli effetti dell’avvelenamento dipendono dalla sostanza ingoiata ma possono includere il vomito, la perdita di coscienza, dolore o sensazione di bruciore. Se la persona è incosciente, bisogna provare a svegliarla. Mentre si aspettano i soccorsi accertarsi che le vie respiratorie siano aperte. Se respira meglio posizionare la persona nella posizione di sicurezza, preferibilmente con la testa verso il basso in modo che in caso di vomito non sia ingoiato. Se la persona è incosciente, in casi di emergenza, praticare la rianimazione cardiopolmonare e chiamare i soccorsi.

Cosa fare in caso di scossa elettrica?

Se qualcuno ha preso una scossa elettrica, chiamare immediatamente i soccorsi. se non si riesce a raggiungere la fonte elettrica, bisogna proteggere se stessi stando su di un materiale isolato e usare qualcosa di non conduttivo, come un manico di legno, per spostare la persona dalla fonte di elettricità. Non avvicinarsi alla persona fino a quando non si è sicuri che la fonte di elettricità non possa causare ulteriori pericoli. Se la vittima dell’incidente non respira ed è un caso di emergenza praticare la rianimazione cardiopolmonare e chiamare i soccorsi

Cosa fare in caso di sanguinamento?

Se una persona ha un forte sanguinamento, il principale obiettivo è di fermarlo e di minimizzare gli effetti dello shock. Per prima cosa chiamare i soccorsi se si è in situazioni di emergenza. Se si hanno a disposizione dei guanti usa e getta, conviene usarli per evitare il contagio di possibili infezioni. Controllare che non ci sia niente all’interno della ferita. Se c’è bisogna premere in modo fermo da entrambi i lati dell’oggetto e creare un rivestimento attorno a esso prima di bendare la ferita per evitare di fare pressione sull’oggetto stesso. Se non c’è nulla, esercitare e mantenere una pressione sulla ferita con la mano, usando, se possibile, una protezione pulita. Se c’è una ferita su un arto e non ci sono fratture, alzare l’arto per diminuire l’afflusso di sangue. Se c’è una parte del corpo amputata, come un dito, avvolgerla in un sacchetto di plastica, una pellicola resistente o del materiale soffice e tenerla al freddo. Se possibile, posizionare la parte amputata nel ghiaccio, ma senza che sia a diretto contatto con esso.

Cosa fare in caso di principio di annegamento?

Quando la persona è a terra, se non respira, praticare la rianimazione cardiopolmonare. Se la vittima è incosciente ma respira, mettere la persona nella posizione di sicurezza e chiamare immediatamente i soccorsi.

Cosa fare in caso di epistassi (sangue da naso)?

Si deve far sedere la persona e chiederle di inclinare la testa all’indietro per impedire al sangue di drenare dalle narici. Chiedere alla persona si esercitare una pressione con le dita affinché sia fermo l’afflusso di sangue. Dopo 10 minuti, si può smettere di fare pressione sul naso. Se il sanguinamento non è terminato, continuare con la chiusura delle narici per altri due periodi di 10 minuti. In caso di emergenza, se il sanguinamento è forte chiamare il pronto soccorso.

Cosa fare in caso di infarto?

I sintomi di un infarto includono:

  • dolore persistente al centro della gabbia toracica
  • formicolio al braccio sinistro
  • forte sudorazione, pelle fredda
  • viso cinereo e sfumature blu sulle labbra
  • mancanza di fiato e rantoli
  • improvvisi svenimenti e capogiri
  • rapide o indebolite pulsazioni che possono essere irregolari
  • nausea e/o vomito

Se si pensa che una persona stia avendo o abbia avuto un infarto è un’emergenza e si deve posizionarla in modo comodo e chiamare subito i soccorsi. Far sedere la persona, se possibile nella posizione a W: stare seduti con le ginocchia piegate. Se la persona è cosciente, bisogna rassicurarla e darle 300mg di aspirina in pillola da masticare. Controllate le funzioni vitali fino a quando non arrivano i soccorsi. Se le persona perde coscienza, praticare la rianimazione cardiopolmonare.

Cosa fare in caso di colpo apoplettico o ictus?

In caso di ictus bisogna tenere presente l’intervento FAST: Facial (viso), Arm (braccia), Speech (linguaggio), Test (testare tutti i segni). Chiamare immediatamente i soccorsi. La guida per eseguire l’intervento FAST in casi di emergenza prevede:

  • debolezza facciale: se la persona non è in grado di sorridere e presenta un abbassamento delle palpebre e della labbra
  • debolezza delle braccia: controllare se la persona è in grado di alzare le braccia
  • problemi di linguaggio: verificare se la persona è in grado di parlare e di capire
  • verifica di tutti i segnali: chiamare immediatamente i soccorsi se si pensa che sia in corso un ictus

Cosa fare in caso di frattura?

Può essere difficile stabilire se una persona ha una frattura o uno strappo muscolare o una lesione del legamento.

Inoltre, se una persona ha una frattura di una determinata articolazione, ha un’impotenza funzionale, una cosa che non persiste in caso di strappo muscolare o di una lesione di un legamento. In seguito ad uno strappo muscolare infatti si ha una limitazione di movimento, piuttosto che di un’impotenza funzionale vera e propria. Inoltre, se lo strappo è minimo, la persona può anche fare dei movimenti su richiesta in maniera difficile e faticosa. Una lesione di un legamento può essere eterea, difficile da sondare.

In ogni caso è sempre meglio agire come se si trattasse di una frattura. Se la vittima dell’incidente è incosciente, ha difficoltà a respirare o sta sanguinando, questa è un’emergenza e deve essere trattata per prima. Se la persona è cosciente, prevenire ulteriori problemi mantenendola tale fino all’arrivo in pronto soccorso. Se si tratta di un braccio o di un dito, si può condurre la persona in ospedale senza che si procurino altri danni; se si tratta della colonna o di una gamba, meglio chiamare i soccorsi. Se si sospetta uno shock (se la persona è impallidita, fredda e sudaticcia, ha una debole pulsazione, respiro veloce e poco profondo) e non c’è una frattura pericolosa che impedisce la mobilità della persona, far stendere la vittima. Togliere tutti gli indumenti stretti e alzare le gambe al di sopra della zona cardiaca. Non dare alla vittima cibo o da bere in quanto potrebbe aver bisogno di un’anestesia generale all’arrivo in ospedale.

Cosa fare in caso di shock anafilattico?

Lo shock anafilattico è una grave reazione allergica che può manifestarsi dopo la puntura di un insetto o dopo aver mangiato un certo cibo. La reazione può essere molto veloce, si scatena entro qualche secondo o minuto dal contatto con l’allergene (la cosa a cui è allergica la persona) e può diventare un’emergenza. Durante la reazione, le sostanze entrano nel sangue facendo abbassare la pressione. Le vie respiratorie si restringono rendendo difficoltosa la respirazione. La lingua e la gola possono gonfiarsi ostruendo le vie respiratorie. Se si pensa che una persona abbia uno shock anafilattico, chiamare subito i soccorsi. Dopo, controllare se la persona ha con sé dei farmaci. Alcune persone che sono consapevoli di soffrire di allergia possono avere con sé dell’epinefrina, un tipo di adrenalina che di solito è sotto forma di siringa già preparata. Si può sia aiutare la persona a somministrarsela o si può anche somministrarla. Assicurarsi che la persona stia bene e che respiri correttamente fino a quando non arriva l’aiuto medico. Se la persona è cosciente, aiutarla a sedere dritta, in quanto è la posizione migliore da assumere in questo tipo di emergenza.

Fonte: www.pazienti.it